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Hi! I'm Perrine. I have a degree in technical, scientific, financial and legal translations, proofreading and post-editing. I have also a degree in Interpreting IT-FR. In addition, I'm Web Content Editor. Feel free to contact me if interested!
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Italian to French: Extrait de mon mémoire en traduction General field: Law/Patents Detailed field: Wine / Oenology / Viticulture
Source text - Italian MANUALE DI VITICOLTURA BIOLOGICA
1. I regolamenti comunitari e nazionali che regolano la viticoltura biologica
1.1 La certificazione biologica
La certificazione biologica è uno strumento di mercato che ha il principale obiettivo di comunicare al consumatore il metodo con il quale il prodotto è stato ottenuto. Nel mondo esistono diverse normative statali e numerosi standard privati che è possibile seguire per certificare le uve e il vino. In Europa la certificazione è legata, inoltre, al piano di sviluppo rurale, rappresentando una delle condizioni per l’erogazione di finanziamenti.
1.2 La normativa europea
L’agricoltura biologica è disciplinata a livello europeo dal Regolamento CE 834/2007 e dalle sue modalità applicative riportate nel Reg. CE 889/2008, norme che hanno sostituito, a partire dal 1° gennaio 2009, il Reg. CEE 2092/91.
La nuova normativa definisce l’agricoltura biologica come un sistema globale di gestione dell’azienda agricola e di produzione agroalimentare basato sull’interazione tra le migliori pratiche ambientali, un alto livello di biodiversità, la salvaguardia delle risorse naturali e l’applicazione di criteri rigorosi in
materia di benessere degli animali.
(Traduction d’une partie du mémoire de fin d’études 2020 de Mlle SIMON Perrine, étudiante à l’ULB (ISTI-COOREMANS) :
Traduction des chapitres 1, 2, 4 et 10 de l'ouvrage de Ruggero Mazzilli et de Piero Braccini intitulé : Manuale di viticoltura biologica (Florence, ARSIA, 2010) précédée d’une introduction : « Le sfide della viticoltura biologica contemporanea in Europa» (Les enjeux de la viticulture biologique contemporaine en Europe)
Translation - French MANUEL DE VITICULTURE BIOLOGIQUE
1. Les règlements communautaires et nationaux qui régissent la viticulture biologique
1.1 La certification biologique
La certification biologique est un instrument de marché qui a pour principal objectif de communiquer au consommateur la méthode avec laquelle le produit a été obtenu. Dans le monde, il existe plusieurs règlementations nationales et de nombreuses normes privées qu’il est possible de suivre pour certifier le raisin et le vin. En Europe, la certification est également liée au plan de développement rural, lequel représente l’une des conditions pour l’octroi de subventions.
1.2 La règlementation européenne
L’agriculture biologique est règlementée au niveau européen par le règlement (CE) n° 834/2007 et par ses modalités d’application reportées dans le règlement (CE) n° 889/2008, normes qui, à partir du 1er janvier 2009, ont subrogé le règlement (CEE) n° 2092/91.
Le nouveau règlement définit l’agriculture biologique comme un système global de gestion de l’exploitation agricole et de production agroalimentaire basé sur l’interaction entre de meilleures pratiques environnementales, une part importante de biodiversité, la sauvegarde des ressources naturelles et l’application de critères rigoureux en matière de bien-être animal.
Italian to French: Extrait de mon mémoire en traduction General field: Bus/Financial Detailed field: Wine / Oenology / Viticulture
Source text - Italian 2.2 Tendenze evolutive della viticoltura biologica
Prendendo in esame il quinquennio compreso tra il 2002 e il 2006 e paragonando l’incremento di Sau biologica totale all’incremento di Sau biologica vitata, risulta evidente una differenza notevole: mentre la Sau biologica totale è aumentata del 23%, la Sau biologica vitata è aumentata del 73%, passando da 3.374 ha nel 2002, a 5.840 ha nel 2006, corrispondenti al 9,46% della Sau vitata
regionale (fig. 3).
2.3 La ripartizione della Sau viticola biologica nelle province toscane
Dalla fig. 4 risulta evidente come la maggior parte della superficie vitata si concentri nelle due province di Siena e Firenze, che assieme ricoprono il 52% della Sau vitata biologica regionale.
Da un confronto tra la superficie vitata convenzionale e quella biologica (tab. 1) si può rilevare che la percentuale di superficie biologica è molto variabile passando da valori minimi pari a circa il 2% in provincia di Massa, a valori pari al 17% in provincia di Livorno, fermo restando che in Toscana la Sau vitata biologica inserita nel sistema di controllo nel 2008 è del 9,46%.
Un altro dato interessante che si può menzionare è quello relativo alla superficie media aziendale a vigneto che nelle aziende biologiche è più alta, attestandosi a 5,75 ettari mentre la media regionale è di 2,38 ettari.
Translation - French 2.2 Les tendances évolutives de la viticulture biologique
En examinant la période 2002-2006 et en comparant l’augmentation de SAU biologique totale avec l’augmentation de SAU biologique viticole, on remarque une différence considérable : alors que la SAU biologique totale a augmenté de 23 %, la SAU biologique viticole a augmenté de 73 %, passant de 3 374 ha en 2002 à 5 840 ha en 2006, soit 9,46 % de la SAU viticole régionale (graphique 3).
2.3 La répartition de la SAU viticole biologique dans les provinces toscanes
Le graphique 4 montre que la plupart de la surface viticole se concentre dans les deux provinces de Sienne et de Florence, qui, ensemble, recouvrent 52 % de la SAU viticole biologique régionale.
Après avoir comparé la surface viticole conventionnelle avec la surface viticole biologique (tab. 1), on remarque que le pourcentage de surface biologique varie énormément : 2 % dans la province de Massa, le minimum, contre 17 % dans la province de Livourne, étant entendu qu’en Toscane, la SAU viticole biologique prise en compte dans le système de contrôle en 2008 est de 9,46 %.
Une autre donnée est intéressante : celle de la surface moyenne de l’exploitation par vigne. Dans les exploitations biologiques, cette surface est plus importante (5,75 hectares), alors que la moyenne régionale est de 2,38 hectares.
Italian to French: Extrait de mon mémoire en traduction General field: Science Detailed field: Wine / Oenology / Viticulture
Source text - Italian 4.5 Sesto di impianto
I processi fisiologici che ordinano il metabolismo vegetale si esprimono in funzione dell’ambiente che per ogni pianta si riduce allo spazio vitale utilizzabile per lo sviluppo radicale e aereo. Non è quindi solo un fatto di qualità, ma anche di quantità di territorio a disposizione. Il comportamento delle singole piante nel vigneto è fortemente condizionato dalla densità d’impianto che esercita un importante ruolo di controllo dell’espressione del genotipo. La risposta alla quantità di ambiente disponibile consiste nell’autoregolazione dello sviluppo.
La tipicità di un vino è un problema che nasce nel vigneto, quindi dipende da quanto le uve riescono ad avere caratteristiche territoriali (sapore, colore, odore…). Perché ciò avvenga con naturalezza (e quindi con continuità) deve realizzarsi un grande contatto tra pianta (radici-foglie-grappoli) e ambiente (suolo-atmosfera). L’efficienza d’uso delle risorse naturali (radiazione solare, acqua, elementi nutritivi…) aumenta – fino a un certo punto – quanto più lo spazio disponibile viene occupato da radici e foglie. Il limite a tale investimento è dato dal peggioramento delle condizioni microclimatiche e dal disequilibrio sulla pianta e tra le piante.
La distanza tra le file e sulla fila definisce lo spazio – aereo e sotterraneo – disponibile per ogni singola pianta. Dato che il nutrimento viene dall’aria (luce e calore) e dalla terra (acqua e minerali), maggiore è lo spazio a disposizione per pianta, maggiori sono le sue possibilità di crescere. Viceversa più le piante sono vicine, più devono competere tra loro con il risultato di limitarsi a vicenda
(la competizione radicale non è solo a livello fisico, ma anche e soprattutto a livello chimico in virtù dell’emissione di escreti radicali). La densità di impianto (entro certi limiti) regola la velocità e la durata dell’accrescimento vegetativo che è inversamente proporzionale all’attitudine all’accumulo e all’autodifesa:
• Sesti larghi = piante grandi e molto produttive, molto esigenti per nutrizione idrico-minerale, con ritardo di maturazione ed elevata suscettibilità alle avversità parassitarie e climatiche;
• Sesti stretti = piante piccole e poco produttive, poco esigenti e ben predisposte per una maturazione ottimale e una pronta autodifesa (tessuti
più robusti e vegetazione più regolare).
Ovviamente la possibilità di ridurre il sesto d’impianto dipende dalla natura del suolo e richiede una coerente gestione (poco o nulla concimazione, inerbimenti e sovesci, potatura adeguata…). Sesti troppo stretti incrementano i costi di gestione, sesti troppo larghi aumentano la variabilità. Entrambi penalizzano fortemente le potenzialità produttive.
La corretta densità d’impianto è lo strumento agronomico decisivo per indirizzare il vigneto (ogni singola pianta) verso un’autoregolazione spontanea (obiettivo da raggiungere nell’arco di qualche anno dopo l’impianto quando si comincia a sentire la competizione radicale). L’autocontrollo dello sviluppo è l’unica strada per ottenere i massimi risultati con il minimo sforzo (meno interventi di sfogliatura, cimatura, diradamento e difesa).
Translation - French 4.5 La distance de plantation
Les processus physiologiques qui régulent le métabolisme végétal s’expriment en fonction de l’environnement, qui, pour chaque plant, se réduit à l’espace vital utilisable pour son développement racinaire et aérien. Il s’agit donc non seulement d’une question de qualité, mais aussi de surface disponible. Le comportement de chaque plant au sein du vignoble est fortement lié à la densité de l’implantation qui joue un rôle important de régulation de l’expression du génotype. La réponse à la surface disponible consiste à autoréguler le développement.
La typicité d’un vin est un fait qui trouve son origine au sein du vignoble, elle dépend donc de la part des caractéristiques territoriales (saveur, couleur, odeur…) que le raisin parvient à renfermer. Pour que ce phénomène se produise naturellement (et donc régulièrement), un contact rapproché entre les plants (racines-feuilles-grappes) et l’environnement (sol-atmosphère) est nécessaire. L’efficacité de l’utilisation des ressources naturelles (rayonnement solaire, eau, éléments nutritifs…) augmente — dans une certaine mesure — plus l’espace disponible est occupé par des racines et des feuilles. La limite de cet investissement résulte de la dégradation des conditions microclimatiques et du déséquilibre du plant lui-même ainsi que de l’ensemble des plants.
La distance entre les rangs et sur le rang définit l’espace — aérien et souterrain — disponible pour chaque plant. Étant donné que les nutriments proviennent de l’air (lumière et chaleur) et de la terre (eau et minéraux), plus l’espace à disposition par plant est grand, plus il pourra se développer. À l’inverse, plus les plants sont proches les uns des autres, plus ils doivent entrer en compétition, par conséquent, ils se limitent mutuellement (la compétition racinaire se produit non seulement au niveau physique, mais aussi, et surtout, au niveau chimique en raison de l’émission d’excrétions racinaires). La densité d’implantation (dans une certaine mesure) régule la vitesse et la durée de croissance végétative qui est inversement proportionnelle à l’aptitude à l’accumulation et à l’autodéfense :
• grande distance = gros plants, très productifs, très exigeants en termes de nutrition hydrominérale, avec un retard de maturation et une forte susceptibilité aux adversités parasitaires et climatiques ;
• courte distance = petits plants, peu productifs, peu exigeants et bien prédisposés à une maturation optimale et à une bonne autodéfense (tissus plus robustes et végétation plus régulière).
Évidemment, la possibilité de réduire la distance entre les rangs dépend de la nature du sol et cela nécessite une gestion cohérente (peu d’engrais ou pas du tout, engazonnement et verdage, taille adaptée…). Des distances trop courtes augmentent les coûts de gestion alors que des distances trop grandes accentuent la variabilité. Toutes deux pénalisent fortement les capacités de production.
Une bonne densité d’implantation représente l’instrument agronomique décisif pour orienter la vigne (chaque plant) vers une autorégulation spontanée (objectif à atteindre quelques années après l’implantation, quand la compétition racinaire commence à se développer). L’autorégulation du développement est le seul moyen d’obtenir les meilleurs résultats avec un minimum d’efforts (moins d’interventions d’effeuillage, d’écimage, d’éclaircissage et de défense).
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Translation education
Master's degree - ULB ISTI COOREMANS BRUXELLES
Experience
Years of experience: 4. Registered at ProZ.com: Dec 2020.
English to French (Institut Supérieur de Traducteurs et Interprètes) Italian to French (Institut Supérieur de Traducteurs et Interprètes)
Memberships
N/A
Software
Adobe Acrobat, memoQ, Microsoft Excel, Microsoft Word, Smartling, Trados Studio
CV/Resume
CV available upon request
Professional objectives
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Meet new end/direct clients
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Help or teach others with what I have learned over the years
Bio
July 2018: Bachelor's degreein Language Mediation at SSML Carlo Bo, Florence (Consecutive and chuchotage interpreting IT>FR, General translations FR-EN>IT)
September 2019-December 2019: Traineeship in a Translation Agency (Translation and proofreading of parts of a fashion catalogue, web content, app; Preparation of various Translation projects)
September 2020: Master'degree in EN-IT >FR Translation (technical, scientific, financial, legal) at ULB ISTI Cooremans, Brussels
Thesis: Translation from Italian to French of an Organic Viticulture Manual (60 p)
June 2020-December 2020: Translator in-house for an e-commerce (marketing and technical translations)
January 2021: Freelance Translator
- Proofreading: ENG>FR, 8,524 words.
- Translation of an artistic dossier/cinema FR>IT, 5,000 words.
- Translation of a website (industry sector) IT>FR, 4,000 words.
- Translation of fashion content (website) IT>FR, 2,000 words.