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Arabic to Italian: النمور في اليوم العاشر General field: Art/Literary Detailed field: Poetry & Literature
Source text - Arabic https://sites.middlebury.edu/diglossia2018/files/2018/10/an_numuur.pdf
Translation - Italian Le foreste si allontanavano dalla tigre richiusa in gabbia, ma lei non poteva dimenticarle e fissava arrabbiata gli uomini che stavano seduti in cerchio intorno alle sbarre, con gli occhi pieni di curiosità e senza alcuna paura. Uno di loro iniziò a parlare a voce alta e con tono autoritario: “Se volete davvero imparare il mio mestiere, il mestiere del domatore, non dovete dimenticare mai, in nessun momento, che lo stomaco del vostro avversario è il vostro primo obbiettivo: vedrete che questo è un compito difficile e facile allo stesso tempo. Guardate ora questa tigre: è irascibile e arrogante, molto orgogliosa della sua libertà, della sua forza e della sua potenza, ma la faremo cambiare e diventerà docile e ubbidiente come un bambino. Osservate cosa succede tra chi possiede il cibo e chi no, e imparate!” E subito gli altri uomini si affrettarono a dire che sarebbero stati allievi attenti del domatore.
Il domatore sorrise contento, poi si rivolse alla tigre, chiedendo sarcasticamente: “Come sta il nostro gradito ospite?”
La tigre rispose: “Dammi qualcosa da mangiare, è arrivato il momento del mio pasto”.
E il domatore, con finta sorpresa: “Mi dai ordini mentre sei in gabbia? Sei proprio una tigre buffa! Devi renderti conto che qui l’unico che può dare ordini sono io”.
E la tigre: “Nessuno dà ordini alle tigri”.
“Ma tu adesso non sei una tigre. Nelle foreste saresti una tigre, ma ormai sei chiusa in gabbia e quindi ora sei solo un mio schiavo, che deve obbedire agli ordini e fare ciò che voglio io”.
La tigre, irritata: “Non sarò schiava di nessuno”.
“Sei costretta ad obbedirmi, perché sono io quello che ha il cibo”.
“Non lo voglio il tuo cibo”.
Il domatore ribatté: “Allora fai come desideri, non ti costringerò a fare ciò che non vuoi”. Poi aggiunse, rivolgendosi ai suoi allievi: “Vedrete come cambierà, una testa alta non va d’accordo con uno stomaco vuoto”.
La tigre affamata ricordò con dolore i giorni in cui cacciava le sue prede libera come il vento e senza vincoli.
Il secondo giorno il domatore e i suoi allievi si sedettero intorno alla gabbia della tigre, poi il domatore disse: “La signora ha fame? Sicuramente sei affamata, con una fame che ti tortura. Dì che sei affamata e riceverai tutta la carne che vuoi”.
La tigre rimase in silenzio e il domatore continuò: “Fa’ ciò che dico, non essere sciocca. So che hai fame e ti sazierò subito”.
La tigre rispose: “Sono affamata”.
Il domatore si mise a ridere e disse ai suoi allievi: “È già caduta in trappola e non ne uscirà più”. Poi diede ordini e la tigre ottenne molta carne.
Il terzo giorno il domatore disse alla tigre: “Se oggi vuoi ottenere cibo, fa’ ciò che ti chiedo”.
Ma la tigre rispose: “Non ti obbedirò”.
“Non essere precipitosa, la mia richiesta è molto semplice. Adesso stai girando nella tua gabbia, ma quando ti dirò ‘fermati’ tu ti dovrai fermare”.
La tigre pensò tra sé e sé: “Questa è davvero una richiesta insignificante, e non vale la pena di essere testarda e affamata”.
Il domatore urlò in modo secco e perentorio: “Fermati!”
La tigre si bloccò immediatamente e il domatore disse allegro: “Ben fatto!”
La tigre ne fu felice e mangiò voracemente, mentre il domatore diceva ai suoi allievi: “Tra qualche giorno diventerà una tigre di carta”.
Il quarto giorno la tigre disse al domatore: “Ho fame, chiedimi di fermarmi”.
E il domatore ai suoi allievi: “Ecco, ha già iniziato ad amare i miei ordini”.
Poi continuò, rivolgendosi alla tigre: “Oggi non mangerai se non miagolerai come un gatto”.
La tigre miagolò, ma il domatore si accigliò e disse con disprezzo: “La tua imitazione non vale niente. Quel ruggito sarebbe un miagolio?”
La tigre miagolò una seconda volta, ma il domatore rimase accigliato e disse con sdegno: “Silenzio! Silenzio! La tua imitazione rimane comunque un fallimento. Oggi ti eserciterai a miagolare e domani ti metterò alla prova. Se avrai successo mangerai, altrimenti no”.
Il domatore si allontanò dalla gabbia della tigre camminando lentamente, mentre i suoi allievi lo seguivano sussurrando confusi.
La tigre chiamò implorante le foreste, ma quelle erano ormai troppo lontane.
Il quinto giorno il domatore disse alla tigre: “Dai, se miagolerai per bene otterrai un bel pezzo di carne fresca”.
La tigre miagolò e il domatore applaudì, dicendo esultante: “Magnifico! Miagoli come un gatto in amore!”, poi le gettò un grosso pezzo di carne.
Il sesto giorno, non appena il domatore si avvicinò, la tigre iniziò a miagolare, ma lui rimase in silenzio con la fronte aggrottata, quindi la tigre disse: “Io ho già miagolato”.
Il domatore rispose: “Imita il raglio dell’asino”.
La tigre ribatté risentita: “Io, la tigre che tutti gli animali della foresta temono, dovrei imitare un asino? Morirò prima di fare quello che mi chiedi!”
Il domatore si allontanò dalla gabbia della tigre senza dire una sola parola.
Il settimo giorno, il domatore si avvicinò alla gabbia sorridendo gentilmente e disse alla tigre: “Forse vorresti da mangiare?”
La tigre rispose: “Sì, voglio mangiare”.
E il domatore: “La carne che mangi ha un prezzo. Raglia e riceverai il tuo pasto”.
La tigre tentò di ricordare le foreste, ma non ci riuscì, e si affrettò a ragliare con gli occhi chiusi.
Il domatore disse: “I tuoi ragli non vanno bene, ma ti darò comunque una porzione di carne, perché ho pietà di te”.
L’ottavo giorno il domatore disse: “Ora inizierò un discorso, e quando finirò dovrai applaudire con ammirazione”.
La tigre rispose: “Va bene, applaudirò”.
Il domatore iniziò il discorso: “Cittadini! Già in molte occasioni abbiamo avuto modo di chiarire la nostra posizione su tutte le questioni determinanti; questa posizione risoluta e chiara non cambierà mai, non importa cosa potranno tramare le forze nemiche, e la fede trionferà!”
La tigre disse: “Non ho capito nulla di quello che hai detto”.
E il domatore: “Tu devi essere entusiasta di tutto quello che dico e applaudire con ammirazione!”
“Perdonami, sono ignorante e analfabeta e le tue parole sono meravigliose. Applaudirò come mi hai chiesto”.
La tigre applaudì, ma il domatore disse: “Non mi piacciono l’ipocrisia e gli adulatori. Per punizione oggi non riceverai cibo”.
Il nono giorno il domatore si avvicinò alla gabbia portando del fieno, lo gettò alla tigre e le ordinò: “Mangia!”
La tigre rispose: “Cos’è questo? Io sono un carnivoro”.
E il domatore: “Da oggi mangerai solo fieno”.
Quando la fame peggiorò la tigre tentò comunque di mangiarlo, ma il suo sapore la disgustò e se ne allontanò schifata. Poi però ci si riavvicinò e pian piano cominciò anche ad apprezzarne il sapore.
Infine, il decimo giorno, sparirono il domatore, gli allievi, la tigre e la gabbia; la tigre divenne un essere umano e la gabbia una città.
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Translation education
Master's degree - SSML Vicenza
Experience
Years of experience: 5. Registered at ProZ.com: Feb 2019.
English (Cambridge University (ESOL Examinations)) Arabic (Ahlan School - Cairo)
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Bio
I always loved languages and translation and since High School I strongly felt the facination of the Eastern Countries. Therefore in University I chose to study Arabic for love and English for its usefulness in the language field, and this has proven to be the right choice. After my graduation I decided to focus even more on traslation and I'm currently frequenting a Master in Techincal and Literary Translation from Arabic with many courses in English, too. As of now, I am mainly interested in subtitling and localisation, and recently I worked for the Working Title Film Festival in Vicenza (Italy) as a subtitle traslator.