Pages in topic: < [1 2 3 4 5 6 7 8 9 10] > | Lettera aperta ad un committente speciale Thread poster: Agnès Levillayer
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Chiara Santoriello wrote:
Detto questo, non firmerò la lettera perché se siamo in questa situazione è solo colpa nostra.
Avremmo potuto chiedere l'ordine o per lo meno una regolamentazione della professione che ci avrebbe protetto anche sotto il profilo tariffario ma molti NON l'hanno voluta. E allora, perché lamentarsi? Scusate, ma che figura pensate di fare scrivendo alla Brambilla quando non sapete effettivamente quale cifra ha chiesto l'agenzia al Ministero?
Chiara Santoriello
A me risulta che l'ordine sia stato richiesto anche a nome di coloro che non si erano mai espressi a favore in merito (v. il proclama iniziale di Altrinit, che si fa portavoce indistinto di tutta la categoria dei traduttori), e che il motivo per cui attualmente non esiste una "regolamentazione" della professione non è sicuramente dovuto a "quelli che non l'hanno voluta" (non siamo così potenti da riuscire a fermare l'iter di una legge), ma (e tu lo dovresti sapere molto meglio di me, visto che sei la segretaria di Altrinit) al fatto che non mi risulta si sia fatto granché in Parlamento al riguardo, anche perché la tendenza generale va verso l'abolizione degli albi/ordini in genere.
Inoltre vorrei capire, visto che ancora non ci arrivo, come farebbe un ordine/albo a evitare, ad esempio, la concorrenza dei traduttori non residenti in Italia, ovvero la mancata osservanza delle eventuali tariffe fissate dall'albo, come avviene ad esempio anche per l'albo degli avvocati. So per certo che ci sono avvocati agli inizi che pur di acquisire clientela lavorano gratis, non mi sembra che il loro albo riesca a impedire questo tipo di comportamenti.
Per finire, la citazione dell'albo/mancato albo in questo caso mi sembra del tutto fuori luogo. | | | gianfranco Brazil Local time: 07:14 Member (2001) English to Italian + ... ma, siamo ancora alle prese con questo benedetto ordine? | Feb 8, 2010 |
Chiara Santoriello wrote:
Avremmo potuto chiedere l'ordine o per lo meno una regolamentazione della professione che ci avrebbe protetto anche sotto il profilo tariffario ma molti NON l'hanno voluta. E allora, perché lamentarsi?
Scusa Chiara, ma questa affermazione non ha senso logico, e ti spiego perché.
Duemila persone circa hanno firmato una famosa petizione per sostenere l'istituzione di un ordine per traduttori e interpreti, ma la proposta di legge era tanto fumosa e arretrata, come concetto, che tante altre hanno sentito di dover esprimere pareri contrari.
L'abbiamo fatto in tanti, ed abbiamo spiegato ampiamente i motivi, per la gran parte senza riuscire a instaurare un dialogo, parlando a non-interlocutori.
Ora, rimane il fatto che la raccolta di firme esiste, ha una visibilità ben superiore a quella dei pareri contrari espressi in ogni sede, ma in modo meno strutturato, ovvero, i contrari non si sono contati. Le 2000 firme, invece, sono ben visibili, sono note alla commissione parlamentare perché le sono state presentate, ma la petizione non ha portato a niente per i motivi molto seri che erano alla base delle critiche.
I critici, peraltro, hanno indicato una serie di iniziative che potrebbero essere molto più valide e pratiche di una struttura di tipo ordinistico, ispirate alle nuove tendenze nazionali ed europee per la riforma delle professioni atipiche, a cui la nostra professione appartiene per natura.
I sostenitori dell'iniziativa dell'ordine non hanno mai spiegato, a parte una pagina di FAQ, quali sarebbero i benefici di tale ordinamento, e soprattutto, vorrei ora puntare l'attenzione su un punto specifico, sono rimasti molto vaghi sulle tariffe, dicendo a volte sì, a volte no, e a volte non rispondendo su come tale ordine avrebbe agito per mettere ordine o regolamentare le tariffe.
Viene detto di sì (si promette vagamente azione) per attirare nuove firme, ma poi viene detto di no (certo non potranno esserci tariffari perché sono illegali, e io aggiungo anche di fatto poco applicabili) quando si viene pressati dalle domande, e poi ancora non si risponde quando vengono fatte notare, nero su bianco, le evidenti contraddizioni.
Dopo questi fatti, noti a tutti, dire che questo appalto sia "colpa di chi non ha voluto l'ordine" non ha nessun senso logico. Anzi, viste le vostre famose reticenze (con ragionamenti del tipo "Noi non vogliamo convincere nessuno, chi è d'accordo per i suoi motivi metta la firma" !!!!!), l'unica logica che vedo è la ben nota e tradizionale serie di contraddizioni e di informazioni parziali che ha sempre contraddistinto l'iniziativa a favore dell'ordine.
Gianfranco
[Edited at 2010-02-08 21:13 GMT] | | | Dell'arte di mescolare le cose | Feb 8, 2010 |
Da quanto ne so, per qualsiasi appalto pubblico, l’ente appaltante pone delle regole anche per la gestione dei subappaltatori.
Il committente (sarà l’ENIT presumo) non può infischiarsi di come sarà svolto l’incarico. E’ vero che è interessante risalire ai termini del bando (ci proverò domani) ma credo che ci sono tanti elementi che fanno pensare che siamo a dei livelli di gestione penosi (non ultimo il fatto che ad appalto vinto, uno si cerchi dei collaboratori…).
A m... See more Da quanto ne so, per qualsiasi appalto pubblico, l’ente appaltante pone delle regole anche per la gestione dei subappaltatori.
Il committente (sarà l’ENIT presumo) non può infischiarsi di come sarà svolto l’incarico. E’ vero che è interessante risalire ai termini del bando (ci proverò domani) ma credo che ci sono tanti elementi che fanno pensare che siamo a dei livelli di gestione penosi (non ultimo il fatto che ad appalto vinto, uno si cerchi dei collaboratori…).
A me un’agenzia seria ha chiesto il permesso di allegare il CV per concorrere ed essendo laureata in storia dell’Arte e lavorando da anni nel settore, avevo qualche credenziale da spendere. Una cosa è certa, con mio cliente non si parlava di queste cifre… E’ anche per le agenzie serie che perdono tempo a redigere offerte decenti che bisogna aprire la bocca secondo me. Anzi mi piacerebbe che qualcuna di loro, abituata a questo tipo di iter, ci raccontasse un po’ come si svolgono queste gare.
Che dopo, tanti enti non applichino il codice degli appalti è un’altra cosa ma almeno ci possiamo prendere la soddisfazione di mettere il dito sulla piaga
http://www.altalex.com/index.php?idnot=34016
Intanto, ore 20.54, siamo a 516 firme ▲ Collapse | | | E il decreto legge 231/2002? | Feb 8, 2010 |
Quello che, per intenderci, recependo la Direttiva Europea 35/2000, prevede il pagamento di ogni prestazione di lavoro autonomo entro trenta giorni dalla prestazione stessa? (E' bene comunque precisare: "salvo diverso accordo"....)
Se è vero che il ministero stesso ha previsto 90 giorni per il pagamento, si deve desumere che neanche i ministeri (P. A.) si attengano alle leggi dello Stato? Non sono così ingenua, ... See more Quello che, per intenderci, recependo la Direttiva Europea 35/2000, prevede il pagamento di ogni prestazione di lavoro autonomo entro trenta giorni dalla prestazione stessa? (E' bene comunque precisare: "salvo diverso accordo"....)
Se è vero che il ministero stesso ha previsto 90 giorni per il pagamento, si deve desumere che neanche i ministeri (P. A.) si attengano alle leggi dello Stato? Non sono così ingenua, non preoccupateVi, so bene che pagano quando gli pare e io per fortuna non lavoro per le pubbliche amministrazioni. Ma metterlo nero su bianco poi....
E' vero che per il rapporto traduttore-agenzia non deve interessare quello che è stato convenuto tra l'agenzia e il cliente, anzi, è completamente ininfluente, ma questa - se è vero, ripeto - mi sembra abbastanza significativa. Se poi ci guardiamo bene, magari il ministero paga tra due anni e con lo stesso ragionamento, il povero traduttore pure verrà pagato tra due anni? ▲ Collapse | |
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texjax DDS PhD wrote:
Niente madrelingua e niente revisori, forse...
Le traduzioni sono state pubblicate così come le ha consegnate il traduttore. Che non ha neanche usato il correttore ortografico, vedasi "tirrenisch" al posto di "tyrrhenisch", ripetuto più volte | | | pagine del sito pubblicate in francese | Feb 8, 2010 |
dove si impara che l'Italia è collegata con tutti i continenti, "comme les Etats-Unis, le Canada et l'Australie".
Le pagine in francese sono in alcuni punti il frutto di traduzioni automatiche non rilette. Meglio non entrare nei dettagli. | | | Stefano Papaleo Italy Local time: 11:14 Member (2005) English to Italian + ...
Firmato e diffuso poco fa così tanto per iniziare la nuova giornata con allegria, ottimismo e fiducia in questo bel paese...
Solo 3 punti:
1) utilizzare il fatto che il committente finale sia un ministero come arma di convinzione non sta in piedi visto che la P.A. è piena di debiti coi vari fornitori e in genere paga a 60gg o più.. raramente prima... serve semmai a decidere di NON prendere il lavoro;)
2) meravigliosa questa nuova creatura della cartella ... See more Firmato e diffuso poco fa così tanto per iniziare la nuova giornata con allegria, ottimismo e fiducia in questo bel paese...
Solo 3 punti:
1) utilizzare il fatto che il committente finale sia un ministero come arma di convinzione non sta in piedi visto che la P.A. è piena di debiti coi vari fornitori e in genere paga a 60gg o più.. raramente prima... serve semmai a decidere di NON prendere il lavoro;)
2) meravigliosa questa nuova creatura della cartella di 2600 caratteri... sarà la concorrenza italiana ad Avatar?
3) È cosa arcinota che, tranne rarissimissime eccezioni, i bandi in Italia a tutti i livelli sono sempre improntati al super ribasso o al super inciucio, dubito quindi che la famigerata agenzia abbia offerto "cifrone" e lucri in maniera sproposita sui poveri traduttori, anche già con 13/15 euro a cartella ci guadagna
La misura è colma! ▲ Collapse | | | Scusa, potresti indicare come l'albo avrebbe aiutato? | Feb 8, 2010 |
Chiara Santoriello wrote:
Avremmo potuto chiedere l'ordine o per lo meno una regolamentazione della professione che ci avrebbe protetto anche sotto il profilo tariffario ma molti NON l'hanno voluta.
In un caso specifico come questo, cosa avrebbe potuto fare, concretamente, un ipotetico albo, per evitare tariffe di questo genere? | |
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Grazie ad Agnès e soprattutto alla collega che ha dato il via all'iniziativa | | | informare il ministero anche se non è il committente diretto? | Feb 9, 2010 |
SI' CERTO.
ANCHE SE NON E' IL COMMITTENTE DIRETTO.
Perché con tutto quello che strombazzano su qualità e "prodotto Italia" e bagatelle varie,
1) devono iniziare LORO, con i siti istituzionali, a dare una buona immagine del nostro paese;
2) diretta conseguenza e/o causa, devono saper scegliere a chi appaltare i lavori pagati con soldi pubblici.
Visto lo sperpero che si fa con i suddetti, preferirei che fossero spesi (e spesi bene) che risparmiati (per modo ... See more SI' CERTO.
ANCHE SE NON E' IL COMMITTENTE DIRETTO.
Perché con tutto quello che strombazzano su qualità e "prodotto Italia" e bagatelle varie,
1) devono iniziare LORO, con i siti istituzionali, a dare una buona immagine del nostro paese;
2) diretta conseguenza e/o causa, devono saper scegliere a chi appaltare i lavori pagati con soldi pubblici.
Visto lo sperpero che si fa con i suddetti, preferirei che fossero spesi (e spesi bene) che risparmiati (per modo di dire, in questa frase è sinonimo di sprecati).
Solo la mia modesta opinione.
Manuela ▲ Collapse | | | LuciaC United Kingdom Local time: 10:14 English to Italian + ... |
Agnès Levillayer wrote:
A me un’agenzia seria ha chiesto il permesso di allegare il CV per concorrere ed essendo laureata in storia dell’Arte e lavorando da anni nel settore, avevo qualche credenziale da spendere. Una cosa è certa, con mio cliente non si parlava di queste cifre… E’ anche per le agenzie serie che perdono tempo a redigere offerte decenti che bisogna aprire la bocca secondo me. Anzi mi piacerebbe che qualcuna di loro, abituata a questo tipo di iter, ci raccontasse un po’ come si svolgono queste gare.
Intervengo solo per spiegare come si svolgono i bandi per l'UE (almeno quelli cui ho partecipato io). Le agenzie ti chiedono se sei disposta a partecipare. Normalmente io prendo in considerazione solo agenzie cliente. Per l'ultimo bando per cui ho partecipato e che è stato vinto ho presentato CV + diplomi + giustificativo di cartelle tradotte nello specifico settore + difficilotta prova di traduzione che mi ha preso diversi giorni.
Certo, la pubblica amministrazione italiana non sarà l'UE, ma non vogliamo almeno una via di mezzo?
Paola | |
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Penso non sia il caso di commentare | Feb 9, 2010 |
Penso non sia il caso di commentare, anzi non perdo nemmeno tempo a leggere.
Dico solo che forse con una qualsiasi regolamentazione non saremmo a questi punti.
gianfranco wrote:
Chiara Santoriello wrote:
Avremmo potuto chiedere l'ordine o per lo meno una regolamentazione della professione che ci avrebbe protetto anche sotto il profilo tariffario ma molti NON l'hanno voluta. E allora, perché lamentarsi?
Scusa Chiara, ma questa affermazione non ha senso logico, e ti spiego perché.
Duemila persone circa hanno firmato una famosa petizione per sostenere l'istituzione di un ordine per traduttori e interpreti, ma la proposta di legge era tanto fumosa e arretrata, come concetto, che tante altre hanno sentito di dover esprimere pareri contrari.
L'abbiamo fatto in tanti, ed abbiamo spiegato ampiamente i motivi, per la gran parte senza riuscire a instaurare un dialogo, parlando a non-interlocutori.
Ora, rimane il fatto che la raccolta di firme esiste, ha una visibilità ben superiore a quella dei pareri contrari espressi in ogni sede, ma in modo meno strutturato, ovvero, i contrari non si sono contati. Le 2000 firme, invece, sono ben visibili, sono note alla commissione parlamentare perché le sono state presentate, ma la petizione non ha portato a niente per i motivi molto seri che erano alla base delle critiche.
I critici, peraltro, hanno indicato una serie di iniziative che potrebbero essere molto più valide e pratiche di una struttura di tipo ordinistico, ispirate alle nuove tendenze nazionali ed europee per la riforma delle professioni atipiche, a cui la nostra professione appartiene per natura.
I sostenitori dell'iniziativa dell'ordine non hanno mai spiegato, a parte una pagina di FAQ, quali sarebbero i benefici di tale ordinamento, e soprattutto, vorrei ora puntare l'attenzione su un punto specifico, sono rimasti molto vaghi sulle tariffe, dicendo a volte sì, a volte no, e a volte non rispondendo su come tale ordine avrebbe agito per mettere ordine o regolamentare le tariffe.
Viene detto di sì (si promette vagamente azione) per attirare nuove firme, ma poi viene detto di no (certo non potranno esserci tariffari perché sono illegali, e io aggiungo anche di fatto poco applicabili) quando si viene pressati dalle domande, e poi ancora non si risponde quando vengono fatte notare, nero su bianco, le evidenti contraddizioni.
Dopo questi fatti, noti a tutti, dire che questo appalto sia "colpa di chi non ha voluto l'ordine" non ha nessun senso logico. Anzi, viste le vostre famose reticenze (con ragionamenti del tipo "Noi non vogliamo convincere nessuno, chi è d'accordo per i suoi motivi metta la firma" !!!!!), l'unica logica che vedo è la ben nota e tradizionale serie di contraddizioni e di informazioni parziali che ha sempre contraddistinto l'iniziativa a favore dell'ordine.
Gianfranco
[Edited at 2010-02-08 21:13 GMT] | | | rispondo a Riccardo | Feb 9, 2010 |
Con un tariffario come hanno tutti gli ordini e abolendo le agenzie ma creando studi professionali associati come avviene per qualsiasi categoria di professionisti in Italia.
Riccardo Schiaffino wrote:
Chiara Santoriello wrote:
Avremmo potuto chiedere l'ordine o per lo meno una regolamentazione della professione che ci avrebbe protetto anche sotto il profilo tariffario ma molti NON l'hanno voluta.
In un caso specifico come questo, cosa avrebbe potuto fare, concretamente, un ipotetico albo, per evitare tariffe di questo genere?
| | | Gent.mi Traduttori | Feb 9, 2010 |
Io non so chi abbia messo in giro tariffe e pagamenti (informazioni che sono riservate).
Sono la titolare dell'azienda che sta portando avanti la gara. Non ero iscritta a Proz e mi sono iscritta solo per rispondere a tutte queste infamità.
Vi comunico che ho partecipato a regolare gara d'appalto, che non si sta obbligando nessuno di voi a lavorare e che se le tariffe non sono di vostro gradimento, nessuno e ripeto nessuno vi obbliga ad accettarle. Se in Italia non esiste un albo tr... See more Io non so chi abbia messo in giro tariffe e pagamenti (informazioni che sono riservate).
Sono la titolare dell'azienda che sta portando avanti la gara. Non ero iscritta a Proz e mi sono iscritta solo per rispondere a tutte queste infamità.
Vi comunico che ho partecipato a regolare gara d'appalto, che non si sta obbligando nessuno di voi a lavorare e che se le tariffe non sono di vostro gradimento, nessuno e ripeto nessuno vi obbliga ad accettarle. Se in Italia non esiste un albo traduttori e interpreti, non è colpa mia o del portale o di nessun ministro in particolare.
Comunico inoltre che mi riservo il diritto di adire per vie legali, qualora vi siano problemi con l'ente appaltante, contro il portale proz.com che dovrebbe farsi garante degli annunci pubblicati e che dovrebbe, verificare la veridicità di quanto da lui pubblicato e il contenuto degli stessi.
Credo ora sia più proficuo per tutti, tornare ad occuparci ognuno dei propri testi e dei propri affari.
Grazie e buon Lavoro ▲ Collapse | | | Pages in topic: < [1 2 3 4 5 6 7 8 9 10] > | To report site rules violations or get help, contact a site moderator: You can also contact site staff by submitting a support request » Lettera aperta ad un committente speciale Anycount & Translation Office 3000 | Translation Office 3000
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